i font

I font: consigli per una copertina di successo.

In questo primo appuntamento con la rubrica dedicata alle copertine e ai consigli grafici, ho bisogno di fare una piccola premessa.

Esistono tre tipi di font:

  • Font serif
  • Font sans serif
  • Font calligrafici

I font serif sono “graziati” (ossia non completamente “dritti”), hanno dei decori chiamati grazie alle estremità dei caratteri, ad esempio: Times New Roman, Garamond, Berkeley Oldstyle). Danno al testo un’aria di eleganza ed è preferibile usarli per i titoli lunghi, per lo strillo o per il nome autore.

I font sans serif sono quelli privi di grazie (e vengono anche detti “bastoni”). Sono molto semplici e dritti (esempi: Arial, Verdana). Di solito si usano per il corpo del testo o il sottotitolo. Ma ci sono font simili all’Impact (font gratuito e molto utilizzato a partire dal 1965) che sono importanti, spessi e e che occupano uno spazio grafico corposo. Esempi: Impact, Bebas Neue. Un font di questo tipo è perfetto per i titoli corti.

I font calligrafici o “script” sono quelli che imitano la scrittura corsiva (esempio: Chopin Script).

Il mio consiglio è di non esagerare: usate al massimo due tipi di font per le vostre copertine (magari uno sans serif + uno serif, o uno serif + uno calligrafico), così da rendere l’insieme armonioso.

I font serif sono perfetti per i manuali (da utilizzare, quindi, sia per la copertina sia per l’impaginazione interna), perché più semplici da leggere e non stancano gli occhi, aiutano a mantenere alta la concentrazione e quindi sono ideali per lo studio.

I font graziati invece sono più adatti ai romanzi (anche qui sia in copertina sia all’interno del libro).

Importante: cercate di abbinare a un font graziato/decorato o calligrafico un font molto semplice e sans serif. Non usate due font graziati o calligrafici o un graziato + un calligrafico nella stessa copertina, se questi sono particolarmente decorati: il risultato sarebbe esagerato e poco elegante.

In grafica vige la legge fondamentale del: Less is more.

Infine, ricordate che queste regole non sono ferree, si tratta di indicazioni, di consigli per chi si approccia alla grafica per la prima volta, ma le regole sono fatte anche per essere infrante.

Trovate le altre puntate di questa rubrica QUI.

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