Ripropongo qui parte di un articolo che ho scritto per il progetto On Writing su Wattpad (dove Valentina Bazzani e il blog Babette Brown legge per voi mi hanno gentilmente “ospitata”).

Link all’articolo completo.

Cos’è un editing? Com’è organizzato? Cosa bisogna sapere?

Parto col dire che un editing è un lavoro che va fatto in due. Non è un processo che riguarda solo ed esclusivamente l’editor, non è niente di così semplice. Un editing va affrontato insieme. Autore e professionista devono lavorare in tandem, confrontarsi, discutere, trovare soluzioni che soddisfino l’autore e che risultino anche corrette/interessanti da un punto di vista narrativo. L’autore deve avere la consapevolezza (e la voglia) di riprendere in mano la propria storia, di curarla quasi fosse un paziente malato.

Il manoscritto può avere una malattia lieve, che passa con pochi accorgimenti, o può necessitare di un intervento chirurgico. Ma, se manca la voglia di mettersi in gioco, non si va da nessuna parte.

Mi è capitato più di una volta di aver a che fare con autori che mi dicevano: “Fai tu”. “Ma c’è questo capitolo da riscrivere” rispondevo io, però loro imperterriti pretendevano che me la vedessi io.

Un editor non è uno scrittore.

Bene, lasciate che vi spieghi una cosa: un editor NON è uno scrittore (o un ghostwriter). Lo scrittore, l’autore della storia siete voi, i personaggi sono i vostri, la trama è la vostra. Un editor è una guida, è un consigliere. Interviene a gamba tesa su grammatica, ortografia e sintassi (e su quelle non si discute, tranne nei casi che vanno “a gusto”), ma tutto il resto sta a voi. Un editing è sì un processo linguistico, ma anche contenutistico. Siete voi autori che dovete seguire l’editor nel percorso di crescita e di taglio e cucito del manoscritto, siete voi che dovete riscrivere una scena per renderla più frizzante se la scena in questione non funziona. Alla fine siete voi a metterci la faccia e il nome, quindi dovete esserne gli autori effettivi al 100%, dovete esserne orgogliosi. Il libro che uscirà sarà la vostra creatura, non deve essere opera di qualcun altro.

Dunque un editing è un percorso complesso, che si compone di più fasi. Vi è la parte linguistica, ma soprattutto vi è quella strutturale/contenutistica in cui ci si preoccupa di mettere in luce i difetti di trama, i passaggi poco chiari, la caratterizzazione dei personaggi, i salti logici e tanto altro. È un percorso in più step (giri di bozze) che si fa insieme all’editor. Per svolgere un buon editing è necessario non solo segnalare gli aspetti positivi e correggere gli eventuali errori strutturali del romanzo, ma anche rispettare lo stile dell’autore senza stravolgerlo.

Quanti giri servono per un buon editing?

Un buon servizio di editing comprende minimo due o tre giri di bozze.

Il confronto con l’autore è alla base di ogni lavoro di questo tipo. Io cerco di adattarmi alle esigenze di ogni cliente, con alcuni scambio email su email, altri li sento su Skype, altri ancora per telefono. Mi adeguo, cerco di essere disponibile al dialogo, perché alla fine l’autore deve essere soddisfatto e anche io editor devo essere orgogliosa del lavoro svolto insieme, devo sapere di aver immesso sul mercato un prodotto di qualità.

Come capire se un editor fa per voi?

Chiedete SEMPRE una prova gratuita prima di iniziare la revisione. È l’unico modo per capire se un editor fa per voi, se è competente, se c’è feeling, se può essere lui il compagno di viaggio più adatto alla vostra storia.

Per altre informazioni sul mio lavoro, leggete QUI.
Per altri articoli sul mondo editoriale, leggete QUI.

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